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Acquisti senza gara fino a 139.000 €, il decreto semplificazioni punta a sbloccare gli acquisti della PA.

Il DL 76/2020 ha innalzato da 40.000 € a 75.000 € la soglia per l’affidamento diretto. Nel2020 sono effettuati, da tutte le pubbliche amministrazioni italiane, 32.159 acquisti per beni
e servizi di questo importo, pari al 24% degli acquisti sopra i 40.000 €.
Il DL 77/2021 ha ulteriormente innalzato il limite per l’affidamento diretto a 139.000 €.
Questo ulteriore incremento della soglia consente l’affidamento diretto per ulteriori 25.188
acquisti (dato di riferimento 2020) pari al 18,9 % degli acquisti per beni e servizi sopra i
40.000 €.

Nel 2020 sono state aggiudicate 133.105 procedure per beni e servizi di valore superiore a
40.000 €, di cui 75.758 di valore superiore a 139.000 €.
La normativa prevista dal DL 76/2020 come modificato dal DL 77/2021 consente quindi di
ridurre potenzialmente del 43 % il numero di procedure di gara per beni e servizi che gli enti
devono svolgere.
In termini di valore, però, l’importo aggiudicato con procedura di gara formale si riduce solo
del 4,37 %, da 90 a 86,5 miliardi di € (beni e servizi 2020).


La norma consente quindi una oggettiva semplificazione, riducendo di quasi la metà le
procedure di gara che gli enti pubblici devono gestire. Questa semplificazione però non ha
un grande impatto diretto di accelerazione degli investimenti, in quanto riguarda solo una
piccola quota del valore speso, intorno al 4%, salvaguardando così le maggiori garanzie
delle procedure ordinarie per la maggior parte del valore speso.
L’impatto della norma è quindi quello di liberare tempo e risorse agli enti pubblici, non di
spendere molto denaro pubblico velocemente in affidamento diretto.
Agli enti pubblici è data la sfida e la responsabilità di saper adattare la propria
organizzazione al nuovo contesto normativo, liberando risorse ed energie dal minor numero
di procedure di gara da gestire ed indirizzandole all’accelerazione degli investimenti più
strategici.